Al Consiglio Comunale dello scorso Lunedì 26 Ottobre, abbiamo presentato una mozione inerente al progetto di legge regionale n.23 della decima legislatura - che riguarda l'istituzione dell'ente denominato "Azienda Zero".
Molte persone sapranno solamente che questo progetto di legge è stato impacchettato e reclamizzato per essere servito sugli scaffali dell’informazione “un tanto al chilo” come un processo di riorganizzazione e taglio dei costi, e di aumento della tanto chiacchierata “eccellenza” della Sanità veneta.
Peccato che sin da subito, molti soggetti - a partire dalle opposizioni in regione (tra cui il Movimento 5 Stelle), fino agli amministratori degli enti locali, si siano accorti che sotto sotto la proposta presenta punti poco chiari.
Nella nostra mozione abbiamo voluto riprendere alcuni di questi dubbi, che condividiamo e riteniamo essere di vitale importanza:
la legge regionale 56/1994, al comma 3 dell'articolo 9, prevede che le modifiche dei confini delle ULSS vengano decise per legge dal Consiglio regionale, “sentiti gli enti locali interessati”, ovvero comuni e province o città metropolitana coinvolti dal cambiamento dei confini. A tale proposito, il progetto di legge presentato, all'articolo 21, vorrebbe eliminare tale importante prerogativa degli enti locali, togliendo di fatto "la parola" ai comuni e alle province.
nello stabilire i confini delle nuove ULSS è stata operata la scelta di seguire semplicemente i limiti delle province, un ente i cui confini non è detto corrispondano sempre ai reali bacini di utenza
non è prevista nel nuovo ente la partecipazione dei comuni alle attività di controllo e di programmazione
le audizioni dei presidenti delle conferenze dei sindaci in merito al p.d.l.r. 23, di fronte alla quinta commissione del Consiglio regionale, sono avvenute in gran fretta, dando poco tempo per analizzare il progetto di legge e le problematiche connesse
tali modalità di azione rafforzano ulteriormente il timore che si voglia limitare il più possibile la voce delle amministrazioni comunali e dei cittadini per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali nel proprio territorio.
l'eccessivo accentramento in poche mani del controllo sull'intera sanità veneta, tramite l'Azienda Zero, che farebbe mancare la presenza di un soggetto terzo incaricato di controllarne l'attività
In sostanza, sembra che il progetto di legge tenti di mascherare con un presunto "taglio dei costi e riorganizzazione" un meccanismo di lock-in - ovvero una chiusura su se stessa della Sanità Veneta, che estromette gli enti locali e accentra l'organizzazione e il controllo dell'intera Sanità in un unico ente.
Sappiamo benissimo - visti i numerosi scandali delle cronache odierne - che dove viene a mancare il controllo, si rischia a lungo andare che le scelte non seguano "propriamente" l'interesse della collettività.
Oltre al fatto che la separazione tra gestione della Sanità ed enti locali fa perdere di vista le reali esigenze del territorio.
Detto ciò la nostra mozione, semplicemente e senza grandi pretese, voleva impegnare Sindaco e giunta:
a sollecitare Consiglio e Giunta della Regione Veneto a rivedere il progetto di legge regionale n.23 della decima legislatura, in particolare nelle parti che riducono o eliminano le competenze dei comuni, citate in premessa al presente atto e considerate parti integrali ed essenziali dello stesso;
a offrire ai cittadini occasioni di informazione e dibattito sul progetto di legge regionale in oggetto, che potrebbe rivoluzionare completamente la sanità e i servizi sociali del Veneto.
Tali punti - oltre a non richiedere niente di particolarmente oneroso in termini di impegno - sono assolutamente in linea con quanto stabilito dalla conferenza dei sindaci e che il nostro stesso sindaco Paolo Bordignon ha sottoscritto.
E qui viene il bello: al consiglio comunale, l'amministrazione - a nome del Sindaco - ha richiesto di ritirare la mozione e sottoscrivere in sostituzione il documento della conferenza dei sindaci.
Ora la domanda sorge spontanea: se la mozione è in linea con quanto già sottoscritto dal Sindaco alla conferenza dei sindaci, perché viene chiesto di ritirarla?
Forse per ragioni puramente politiche? Per pressioni esterne dal partito o da chi ne fa parte? Per non ammettere - dando ragione ad un'altra parte politica - che il progetto di legge originario proposto dalla giunta Zaia (leggasi Lega Nord) era un colabrodo sotto molti punti di vista?
Veramente vorremmo capire.
Sia ben chiaro che questa mozione non ha niente a che vedere con ideologie politiche che spesso sentiamo riproporre in consiglio (come ad esempio la posizione dei vari partiti sull'accoglienza agli immigrati, che scatena ogni volta un dibattito spesso puramente ideologico e ai limiti del "pollaio" da opinionisti TV).
Qui stiamo giocando con la nostra salute, e con la qualità del servizio sanitario pubblico offerto al cittadino, il quale dipende da come questo viene gestito e soprattutto controllato.
Non capiamo quindi questa ostinazione nel voler sempre e comunque rimanere nelle posizioni "del partito", quando queste vadano - come in questo caso - in direzione opposta alla tutela del cittadino, non solo veneto, ma in particolare rosatese.
Forse l'amministrazione farebbe bene a ricordare che prima che alla linea di partito, dovrebbe rispondere ai suoi cittadini.
AGGIORNAMENTO:
Stando alle ultime notizie - cari concittadini - hanno già deciso tutto loro. (vedi Articolo su LaPiazzaWeb).
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